dal 21 Gennaio al 27 Febbraio 2005 in scena al Gran Teatro di Tor di Quinto INFO
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Tratto
dal celebre racconto di
Carlo
Collodi,
Pinocchio è un vero e proprio kolossal con un allestimento
straordinario che vede in scena ben 30 performer, una band dal
vivo, 35 cambi di scena, 300 costumi, più di 800 proiettori,
audio digital surround oltre 60 persone dietro le quinte per dar
vita ad una delle favole più amate della letteratura italiana.
In questo originale adattamento Pinocchio è arricchito dalle
inedite musiche scritte dai Pooh. un musical che diverte e commuove, sorprende con grandiosi effetti speciali, trascina con balletti e canzoni che restano nel cuore. Un’emozione che accompagna tutta la rappresentazione: dall’inizio quando, nel corso di un temporale, un fulmine abbatte un albero in scena alla sorprendente nascita del burattino; dalla magia del teatrino di Mangiafuoco alle gags del Gatto e della Volpe; dalla magia della fata Turchina che moltiplica Pinocchio nella scena degli specchi al Paese dei Balocchi con un travolgente balletto e poi ancora il circo ed una memorabile scena in fondo al mare, fino all’emozionante finale. Scene ed effetti speciali sorprendenti, spettacolari cambi di scena, canzoni emozionanti, coloratissimi costumi ed un grande cast di bravissimi performers capitanati da Manuel Frattini (che interpreta in modo sorprendente Pinocchio), danno vita ad oltre due ore di magnifiche emozioni.
Il
musical - già richiesto in mezza Europa – presenta la storia,
rivisitata in chiave moderna, con modalità diverse da quella di
Collodi:Geppetto non è povero - anzi, ha una specie di
mobilificio - e nemmeno tanto solo, corteggiato dalla bella
Angela che alla fine diverrà la mamma di Pinocchio. E anche il
Grillo Parlante, un po’ mimo, un po’ rettile, un po’ tormentone,
veste di simpatia macchiettistica la sua scontata saggezza.
IL
TEMPORALE - Si parte con un temporale che abbatte l'albero
destinato a fornire il legno per la creazione di quello che
Geppetto sogna come «un figlio perfetto», non conflittuale come
il problematico Lucignolo. Speranza vana perché il burattino è
avido di esperienze autonome fra le quali non è inclusa la
scuola. L'interazione di Pinocchio coi burattini di Mangiafuoco
(che canta da tenore su arie rossiniane) è divertentissima e
culmina con la rivolta contro il burattinaio. Ma altre prove
aspettano Pinocchio: le trappole del Gatto e della Volpe hanno
grande spazio. Caratteristi formidabili, sono la
rappresentazione fumettistica dell'ignoranza crudele, del
raggiro, dell'arte di arrangiarsi.
Finchè
Pinocchio, trasformato in ciuco. viene buttato in mare dal perfido
proprietario del circo. Ecco che affonda nelle profondità marine, fra ninfee
danzanti, sirene cantanti, bolle ed effetti di rifrazione. il «Pinocchio» teatral-musicale che segue la tiepida avventura cinematografica di Benigni e davvero fa concorrenza alle più eclatanti produzioni di Broadway: per grandiosità e per effetti speciali, per le magnifiche scene di Marcomattei, per i costumi allegri e colorati di Zaira De Vincentiis che ne fanno un fumetto dal vivo, per le spericolate coreografie di Angelini e per l'abilità della regia di Marconi che si conferma il leader del filone; ma al centro c'è la bravura di Manuel Frattini, lontano nipote di Charlie Chaplin e attore-cantante-ballerino-acrobata di inesausta energia nel ruolo del protagonista. Paradossalmente, sono da rivedere proprio alcune parti musicali dei quattro eterni giovanotti: l'esigenza di mantenere integre alcune loro canzoni rallenta assai l'azione del primo atto della pièce; però ci sono stacchetti musicali molto carini inventati nel momento della costruzione dello show; e non manca una divertente citazione di «Piccola Katy» quando Geppetto e la quasi-fidanzata Angela decidono di mettersi insieme. Il finale è delizioso: il burattino così ben irrigidito di Frattini scompare per lasciar spazio a un bambinetto in carne ed ossa vestito da Pinocchietto che corre verso il centro della scena.
LE CANZONI - Due ore e mezza
appaganti, con i quattro Pooh evocati da altrettanti musicisti
che
all'inizio suonano dal vivo e poi vengono inghiottiti dal golfo mistico. Le
canzoni più efficaci, a parte «Il paese dei Balocchi», non sono quelle
inserite nel disco dei Pooh già pubblicato, ma le altre, lontane dal loro
stile, come «Un figlio perfetto» («Un figlio perfetto non fuma spinelli, non
gira di notte a suonar campanelli»), «Che tempi bui», «Sballo». I bimbi ne andranno estasiati, così come il bambino che è rimasto in noi si meraviglia in molti quadri: il bosco nel quale all'inizio si abbatte un temporale vero, facendo cadere l'albero dal quale il falegname ricaverà il burattino; il Gatto e la Volpe di Felice Casciano e Simona Patitucci, due pittoreschi punk che vivono di espedienti; il circo che viene ricostruito in interno ed esterno in pochi secondi, dove Pinocchio e Lucignolo si fanno asinelli; il teatro dei burattini/umani dove un pittoresco Mangiafuoco (Roberto Nencini) canta «Mamma mia» da operetta; il mare nel quale danzano a ritmo di samba con «Galleggiando» uomini/corallo ed enormi donne-meduse appese in alto, con la balena che appare all'improvviso definita da denti luminosi. Un universo di trovate sceniche, intelligenti quanto lievi e generose. La storia di Collodi è rielaborata in chiave moderna, anche nelle parti recitate. Marconi ha pensato agli Anni Sessanta, ma è un accenno vago, in un Pinocchio che da adolescente irrequieto appare insofferente a ruoli e regole e fugge verso l'eterno divertimento del Paese dei Balocchi. In una società che annulla il Super-Io, anche il Grillo Parlante compie interventi più fulminei che brevi; e la Fata Turchina diventa semplicemente Turchina, una bambina che simboleggia il potere delle Favole. Geppetto è un uomo tormentato dalla responsabilità di esser padre, e la riconciliazione con il burattino nel ventre della balena simboleggia un processo di maturazione per entrambi. A lui, pensosamente impersonato da Pietro Pignatelli, s'è voluta aggiungere una figura femminile, chiamata Angela come la madre di Collodi, per inserire il concetto di famiglia (che però - controsenso - nei Sessanta comincia ad affievolirsi): Angela è l'ancora statica Lena Biolcati, vecchia conoscenza di Sanremo come la Turchina di Arianna, brevemente passata anche lei dal Festival Giovani e forse la meno convincente. Se si pensa che anche «I dieci comandamenti», altro musical in scena a Milano, ribolle di ex nuove proposte sanremesi, si capisce che molte voci disoccupate hanno finalmente trovato lavoro con l'esplodere dei musicals. «Pinocchio» è stato opzionato da 7 paesi in Europa, oltre che in Cina e Sudamerica. La produzione della pregiata Compagnia della Rancia spera di rimanere in scena a Milano fino a Natale; le prenotazioni sono già 45 mila. |
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